Molto spesso si parla degli incentivi che vengono offerti ai vettori aerei per attirare nuovi collegamenti aerei ma molto di rado si entra più nel dettaglio per comprenderne il meccanismo. Cercheremo quindi di spiegarvi in modo semplificato come funzionano.
Da una parte abbiamo gli incentivi che vengono erogati direttamente dai gestori aeroportuali che spesso possono tradursi nel raggiungimento di certi volumi di traffico o nel sostegno dell’apertura di nuove rotte per il periodo inizale. L’importo di tali incentivi (che si calcola a passeggero) è quasi sempre custodito gelosamente dai gestori ma, a seconda del mercato locale, possono essere più o meno alti. A differenza di aeroporti importanti come Malpensa o Bergamo, dove comunque sono presenti, per gli aeroporti minori come Genova questi sono generalmente piuttosto onerosi. Data la presenza sul nostro scalo di vettori come Ryanair, Wizzair o Volotea è del tutto assumibile che questi siano in linea con quanto offerto da altri aeroporti simili.
Lasciando da parte le rotte soggette a Continuità territoriale con finanziamento pubblico, la vera differenza invece spesso la fa il supporto economico degli enti territoriali, in primis la Regione -ma non solo visto- che ci sono anche i Comuni o altre organizzazioni locali come Confidustria, Confcommercio ecc e che possono contribuire in modo prepotente sull’attrattività dello scalo. Qui precisiamo che parliamo solo dei finanziamenti legati all’incentivazione di nuovi voli e del traffico aereo, non dei finanziamenti per lo sviluppo o miglioramento delle infrastrutture dell’aeroporto (ad esempio nuova aerostazione, allungamento pista, infrastrutture di collegamento ecc.). Questi capitoli di spesa vengono considerati e gestiti a parte.
Gli enti locali possono agire supportando l’aeroporto del territorio i diversi modi, sia diretti che non. Ad esempio è possibile stanziare, seguendo il profilo giuridico dell’UE, finanziamenti diretti ai vettori aerei che aprono o incrementano le rotte e il traffico. In alternativa è possibile avviare delle campagne di promozione marketing territoriale assieme ai vettori aerei sui loro mercati di riferimento oppure sui loro canali (siti web, newsletter ecc.). Infine, ma non meno efficace, è seguire l’esempio intrapreso da alcune Regioni italiani e che prevende la “sterilizzazione” dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco. Questo significa che questa tassa non viene abolita (è statale) ma viene pagata dalla Regione, riducendo così in ultimo il prezzo del biglietto e aumentando l’attrattività del collegamento. Ovviamente in alcuni territori si può optare per un mix di diverse forme di supporto al proprio aeroporto.
Per un vettore aereo, che deve decidere dove aprire nuovi collegamenti, molto spesso sono questi “extra aiutini” che fanno la differenza. Se nella scelta delle possibile rotte ci sono candidati simili (in termini di ritorno atteso), si opterà quasi sicuramente per gli scali che aiutano di più (e meglio) la fase di start-up, generalmente in perdita nei primi mesi (o anni a seconda della tratta). Ora va detto che sono moltissimi gli aeroporti in Italia e all’estero che godo di un supporto massiccio da parte degli enti territoriali, motivo per cui aeroporti che non lo sono fanno molta più fatica ad ottenere capacità aggiuntiva (nuove rotte o più frequenze).
Da quanto ci risulta, in Liguria non vi è nessun tipo di aiuto o contributo da parte della Regione o di altri enti territoriali per lo sviluppo di nuovi collegamenti per il nostro aeroporto. Non sappiamo nemmeno se gli assessorati legati al turismo (Regione e Comuni) nella definizione dei piani di promozione marketing della destinazione integrano i mercati coperti dai nuovi voli. Ad esempio è stato appena il collegamento da Budapest e nella primavera/estate 2025 quelli dalla Polonia con Varsavia e Cracovia. Sono previste azioni per incentivare turisti da quei mercati o si aspetterà prima di veder fallire i nuovi voli?
Abbiamo qualche altra domanda a cui vorremmo avere una riposta chiara:
- La Regione Liguria e i principali comuni (Genova, Savona) intendono supportare l’aeroporto mediante fondi dedicati all’attivazione di nuovi voli?
- La Regione Liguria ha intenzione di prendere l’esempio di altre regioni e sterilizzare l’addizionale comunale sui diritti di traffico?
- I principali enti locali, Autorità portuale e Camera di Commercio (al momento unici soci della società aeroportuale) come intendono attivamente adoperarsi per favorare lo sviluppo dell’aeroporto al netto della mera detenzione delle quote (in futuro minoritari)?
In attesa di avere qualche risposta, vi proponiamo di seguito solo una piccola parte di come le altre Regioni ed enti locali supportano i loro aeroporti:
ABRUZZO
Addizionale comunale sui diritti d’imbarco
Costo: circa 6,5€ a passeggero imbarcato a carico della Regione pari a 4,7 milioni l’anno
CALABRIA
LAMEZIA / REGGIO CALABRIA / CROTONE
Regione Calabria: 72 milioni per il quinquennio 2024/2028 ”per l’avvio e il consolidamento di nuove rotte”
CALABRIA
Addizionale comunale sui diritti d’imbarco
Regione Calabria con l’articolo 15, comma 3-bis, del decreto-legge 7 maggio 2024, n.60, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 luglio 2024, n.95, stabilisce che a decorrere dal 1° agosto 2024, nel territorio della regione Calabria non si applica l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco di passeggeri sugli aeromobili
Costo: circa 6,5€ a passeggero imbarcato a carico della Regione
EMILIA ROMAGNA
RIMINI
Comune di Rimini: 3 milioni per il triennio 2024/2026 (1 milione l’anno) per favorire l’acquisizione di nuove rotte aeree per attrarre più turisti
https://teleromagna.it/it/attualita/2024/1/15/rimini-aeroporto-tre-milioni-dal-comune-per-piu-voli
Regione Emilia Romagna, tramite l’Apt (l’agenzia di promozione turistica dell’Emilia Romagna) destinerà, alle “azioni di marketing a sostegno dei nuovi voli”, una parte importante dei 45 milioni a disposizione per le attività e le campagne di comunicazione per il turismo dei prossimi tre anni.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Addizionale comunale sui diritti d’imbarco
Regione FVG con l’articolo 1, comma 529, della legge 30 dicembre 2023, n.213, stabilisce che a decorrere dal 1° gennaio 2024, nel territorio della regione Friuli Venezia Giulia, non si applica l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco di passeggeri sugli aeromobili
Costo: circa 6,5€ a passeggero imbarcato a carico della Regione
PUGLIA
BARI – VOLO Neos per New York
Regione Puglia: prima dotaizone di 500.000€ per la “promozione del collegamento aereo”
UMBRIA
PERUGIA – accordo con Aeroitalia
Regione Umbria: 1 milione di euro con il vettore Aeroitalia
Confindustria Perugia: 60 mila euro l’anno per 3 anni
Fondazione Perugia: 150 mila euro
SARDEGNA
ALGHERO, CAGLIARI E OLBIA
Regione Sardegna: 25 milioni di euro per il triennio 2023/2025.
La misura di aiuto ha come scopo principale il potenziamento del traffico aereo da e verso gli
aeroporti sardi, migliorare la connettività della Sardegna e la mobilità dei cittadini dell’Unione
NB: la Continuità Territoriale non viene finanziata da questi fondi regionali
https://delibere.regione.sardegna.it/protected/68286/0/def/ref/DBR68262/
SICILIA
COMISO
Regione Sicilia: 9 milioni per il triennio 2025/2027 (3 milioni l’anno) per “promuovere i collegamenti aerei e incrementare il traffico passeggeri”
https://askanews.it/2024/12/28/aeroporto-comiso-ok-a-nuovo-finanziamento-regionale/
Libero Consorzio di Ragusa: 1,6 milioni di euro provenienti dai fondi Ex Insicem
TRAPANI
Regione Sicilia: 24 milioni per il triennio 2025/2027 (8 milioni l’anno) per “promuovere i collegamenti aerei e incrementare il traffico passeggeri”
https://www.guidaviaggi.it/2024/12/30/trapani-birgi-8-milioni-allanno-per-tre-anni/
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